Quando ho letto su Dolci a Go Go del contest di Fabiana " Un gioiello nel piatto", mi sono detta : "ma è proprio fatto per me"...
Invece quando è stato il momento di decidere quale gioiello mostrare sono cominciati i dubbi.
Il fatto è che io non ho un gioiello in particolare dal quale non mi staccherei mai , perchè facendoli io stessa ne ho vari e li cambio sempre.
Il fatto è che questo è stato il mio lavoro, al quale ho dedicato tanto tempo e passione.
Quindi quando proggettavo e costruivo un monile per me, era quello che mi piaceva di più in assoluto e non l'avrei dato via per niente al mondo.
Ci sono alcuni che non metto da anni ,ma quando li prendo in mano suscitano in me ricordi e emozioni sempre vivi.
Quello che ho scelto ha un significato particolare.
Esprime il mio amore per le civiltà precolombiane ,maya e azteche , infatti l'ho trovato su un libro con disegni di queste civiltà, non era specificato ciò che rappresentasse, ma è di certo un'amuleto columbiano .
Rappresenta l'unione di due tecniche orafe : la lavorazione a cera persa, fatta da me e la lavorazione a banchetto direttamente sul metallo fatta dalla mia amica con cui lavoravo . Rappresenta l'unione di due metalli poco preziosi ma carichi di energie positive e colori contrastanti quali l'argento e il rame.
E il ricordo di quell 'amicizia che si è consolidata col passare degli anni , più di venti, e anche se non ci si vede più tanto spesso è evidente che un filo invisibile e sottilissimo ancora ci unisce, e questo tra tutti i gioielli e monili fatti in collaborazione è quello che me lo ricorda di più.
Forse perchè anche lei ne ha uno molto simile.
E per il dolce in questione è stato più facile.
Mi sono venute in mente subito queste frittelle che facevano , sia mia nonna che mia madre.
Entrambe non erano tanto portate per i dolci ma queste gli venivano proprio buone.
Si rifanno alla tradizione contadina dell'alto Lazio dove non si buttava niente.
Con il pane secco, oltre a darlo alle galline preparavano un ottimo "pancotto con la ricotta ."
Anzi devo chedere a mia madre di prepararmelo al più presto visto che sono anni che non lo mangio.
E queste frittelle dolci.
Ingredienti:
150 gr.pane raffermo
1/2 litro di latte o acqua
1 uovo
60 gr di zucchero
100 gr farina un cucchiaino lievito per dolci
60 gr uva sultania
Per quanto riguarda l'uvetta si può abbinare anche altra frutta secca a pezzettini (mandorle ,pinoli, noci...). L'uvetta va messa a bagno in un bicchierino di rum.
Intanto far cuocere il pane nel latte o nell'acqua per pochi minuti finchè si è ammorbidito tutto.
Scolarlo e strizzarlo un pò.
Metterlo in una ciotola dove aggiungeremo lo zucchero, l'uovo e lafarina setacciata con il lievito.
A piacere si può aggiungere cannella o buccia grattugiata di limone o addirittura del cacao.
Girare con la frusta a mano finchè sia tutto amalgamato.
In fine aggiungere l'uvetta srizzata e asciugata.
Preparare una padella con dell'olio di semi di girasole e friggere versando delle cucchiaiate di impasto.
Quando vediamo le frittele sono ben dorate toglierle dal fuoco e scolarle dall'olio su carta assorbente poi rotolarle nello zucchero semolato.
Come tutti i fritti , calde sono buonissime ma anche fredde hanno il loro perchè.
Una variante molto buona è fare con questo impasto una tortina.
Imburrare e cospargere con del pan grattato una teglia bassa.
Versarvi il composto livellare con una spatola e cospargere la superficie con abbondante zucchero semolato.
Cuocere in forno caldo a 180° per 30-35 minuti.
Il punto di unione tra questo gioiello e le frittelle è il mio gusto per le cose semplici e la tradizione e il ricordo di due persone a me molto care.
Con questa ricetta partecipo al contest
Certo è stato il post più lungo fino ad ora non ho mai "chiacchierato" così tanto.
Ma il succo del contest è proprio questo : conoscerci un pò di più...